Monument Valley

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Partendo da Moab ci siamo recati di prima mattina al Dead Horse Point. Se vi piacciono i punti panoramici dove l'unico suono che potete udire è il vento e vi trovate nello Utah, allora non potete perdervi questo parco statale.

Classificato come State Park, si può dire che sia una delle tante perle di Canyonlands. E' facilmente raggiungibile da Moab, percorrendo la 191 in direzione North e dopo circa 10 miglia girando a sinistra sulla SR 313. E' veramente un luogo suggestivo. Infatti sotto di voi vedrete il fiume Colorado che compie una strettissima deviazione di 180 gradi, creando un paesaggio da cartolina. Se si guarda all'orizzonte si vede in tutta la sua bellezza le immense gole di Canyonlands.

E' un luogo altamente sconsigliato a chi soffre di vertigini, dato che tutti i punti "overlook" sono ricavati su degli strapiombi che portano direttamente sul fondo valle. Ma niente paura, è tutto ben recintato. Se siete stati al Grand Canyon (South Rim) forse capirete cosa si prova a vedere questo pavimento di roccia scavato fino al fondo della valle. E' disarmante data la sua maestosità! Ma la domanda classica che ci si pone leggendo il nome del parco “punto del cavallo morto” è da dove deriva? Esistono tante storie, o meglio, leggende, attorno a questo nome. Una di queste risale alla fine dell'800. Racconta che i cow boy usavano il punto estremo di questa "mesa" come recinto per il bestiame. Tante volte chiudevano pure i loro cavalli in questo recinto, ma una di queste volte, senza spiegazione, lasciarono per troppo tempo i loro cavalli nel recinto senza acqua. Questi allora morirono di sete con negli occhi la vista del fiume Colorado che però si trovava a circa 800 metri sotto di loro. Svelato il mistero, ripartiamo soddisfatti verso la Monument Valley.

Per arrivare alla Monument da Moab si percorre in direzione Sud la 191 e si attraversano in sequenza Monticello, Blanding e Bluff. Poi, a Bluff, si gira in direzione Mexican Hat e si prosegue fino ad incontrare sulla destra una stradina affollata di mercanti indiani che poi vi porterà al Visitor Center. Si può arrivare alla Monument anche provenendo da Sud, cioè da Kayenta, ma è altamente consigliato approcciare da Nord, perché la vista della Monument raggiunge il suo massimo splendore, avete presente tutte quelle cartoline dove si vede la strada finire in cielo, attorniata dalle guglie della Monument? L'alloggio più vicino è il Goulding's Lodge, praticamente davanti alla stradina che vi porta nel parco. Il proprietario, così raccontano le guide, è stato il vero promoter della valle al tempo dei primi film western. Comunque questo Lodge è il miglior centro dove trovare info su escursioni nella valle. Se escludiamo il Goulding's Lodge, uno dei pochi centri dove sia possibile fermarsi è Kayenta. Si trova ad un'ora buona di viaggio dalla Monument. Ha praticamente solo tre alberghi, quindi il mio consiglio è di prenotarlo già da casa, altrimenti è molto facile passare la notte in auto. Inoltre la sera i prezzi lievitano al crescere del buio. E' bello vedere come verso le 20.30 ci sia la fila davanti ad ogni hotel, per la famosa caccia al prezzo minore! I tre hotel sono l'Holiday Inn, il Best Western "Wheterill Inn" e infine l'Hampton Inn. Io ho optato per il secondo ed ho fatto benissimo. Camere spaziosissime, pulite e appena fatte; un ristorante appena fuori dal Motel, arredato in stile indiano, veramente bello e con i prezzi bassi. Ciò che fa un po' effetto quando si arriva al confine Utah/Arizona è che non trovate un cartello "riserva Navajo", ma più giustamente "Navajo Nation". Infatti ogni cosa incontrerete, dal bidone alle case, è marcato da questa scritta. Ti bastano pochi km dentro questa zona per capire che non sei più negli States, ma sei proprio in un altro stato. Gli indiani che ho incontrato, dal general store al benzinaio, sono più schivi e riservati anche se capiterà spesso di incontrarne alcuni un poco indisponenti. Ma del resto quella è casa loro e quindi bisogna stare alle regole del gioco! Quando si supera Mexican Hat, le cartine dicono che si dovrebbe avere la Monument di fronte e allora ogni volta che si intravede in lontananza una formazione rocciosa ti sale il cuore in gola, come se stessi per atterrare su Marte.

L'impatto emotivo e visivo della Monument (arrivando da Nord) è qualcosa di unico. Il cielo che passa dall'azzurro al blu scuro crea contrasti con tutta la terra rossa sotto; sembra di essere in un luogo artificiale, ma poi ti accorgi che è tutto vero. Quando si cominciano a vedere sullo sfondo i picchi della Monument il mio consiglio è di accostare l'auto e di scendere. A parte le poche auto, vi troverete in un silenzio stranissimo, interrotto solo da leggeri aliti di vento che muovono la sabbia rossa. Stupendo. Invece per arrivare nel parco occorre praticamente superarlo e questo all'inizio mi aveva creato non pochi dubbi; pensavo "non è che ho già superato l'ingresso?". Invece questo è posto molto in là, e lo vedrete perché la strada che vi ci porta è all'inizio costellata di casupole di mercanti indiani. L'ingresso mi sembra sui 5$ a persona, ma non ricordo bene. La Monument Valley ha un fuso orario di -8 ore dall'Italia. Come paesaggi e atmosfera la Monument può essere considerata il simbolo di tutto il sudovest degli States. E' caratterizzata da una scenic drive, di semplice terra rossa, che la attraversa toccando alcuni dei vista point più famosi (come il John Ford Point). Noi ci siamo avventurati con la nostra utilitaria, ma il mio consiglio è di avere un bel fuoristrada, perché il percorso è totalmente sterrato, e con grosse buche. In pratica percorrerete un percorso fatto di tanti punti di sosta dove avrete la possibilità di ammirare il parco da tutti i punti.

Per chi avesse più tempo, è altamente consigliata l'escursione con l'indiano come guida. Un appunto, la Monument non può essere oggetto di recensione. Me ne accorgo ora mentre rileggo questo brano. Infatti ti lascia delle emozioni talmente forti dentro che sembrano impresse nella mente e nel cuore. Ha dei colori, un fascino, un mistero che non sono raccontabili o fotografabili, vanno vissuti anche solo per un secondo. Quando vedete i due Mittens, uno nello Utah e l'altro nell'Arizona, capite perché siete venuti lì. Una costante di tutto il viaggio nella Navajo Nation è sicuramente la bancarella di oggettistica degli indiani. Si trovano praticamente ad ogni vista point, ma non solo della Monument. Hanno dei gioielli veramente belli e se pensate che la loro economia si basa essenzialmente su quelli farete fatica a non comprargli qualcosa.

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