Breve storia dell' Informatica

Le origini dell'informatica possono essere fatte risalire alla progettazione delle prime macchine in grado di effettuare operazioni matematiche (il calcolatore di Pascal nel XVII secolo, la macchina differenziale di Babbage nel XIX secolo), ma solo intorno al 1930 l'informatica diventa una disciplina scientifica a sé stante. Nella seconda metà degli anni Quaranta, gli studi e le esperienze di Turing in Inghilterra e di Atanasoff negli Stati Uniti portarono alla costruzione delle prime macchine elettroniche capaci di elaborare informazioni. Queste macchine erano molto ingombranti (occupavano intere stanze) e utilizzavano migliaia di valvole che venivano programmate in linguaggio macchina, da operatori che manualmente, azionando determinati interruttori esterni. Solo verso la fine degli anni Cinquanta il lavoro di programmazione veniva semplificato, con l'introduzione delle schede perforate. L'introduzione dei transistor, nella seconda metà degli anni Cinquanta, e successivamente quella dei circuiti integrati, nella seconda metà degli anni Sessanta, trasformarono gradualmente l'elaboratore elettronico in uno strumento di dimensioni più ridotte, affidabile, che di conseguenza iniziò a essere disponibile sul mercato. I primi computer erano macchine costose, che potevano venire acquistate solo da agenzie governative, grossi centri di ricerca e università. In seguito, l'abbassamento dei prezzi e la differenziazione di dimensioni e prestazioni delle macchine allargò l'utenza anche a società private. A partire dalla seconda metà degli anni Settanta, nacquero i microcomputer, o personal computer, che resero l'elaboratore elettronico accessibile alla grande utenza, sia dal punto di vista del prezzo che dell'ingombro. Anche l'interfaccia con l'utente subì notevoli semplificazioni: alle schede perforate si affiancarono i terminali video (con maggiore controllo sulla macchina), le unità nastro (con la possibilità di archiviare ingenti quantità di dati) e più recentemente i modem (per collegare fra loro i computer attraverso le normali linee telefoniche). I progettisti di sistemi informatici si dovettero però preoccupare non solo di creare microprocessori più potenti, ma soprattutto, per soddisfare le esigenze del mercato, di semplificare l'utilizzo dei microcomputer. Nei laboratori di Palo Alto della Xerox si cominciarono a studiare nuove interfacce utente: nacquero la presentazione delle istruzioni in forma di "finestra" (utilizzata poi nei sistemi come Apple MacOs, Microsoft Windows, OSF-Motif, X-Window) e sistemi di puntamento innovativi (mouse, touch screen , joystick, penne ottiche). All'evoluzione dell'architettura interna dell'elaboratore si sono naturalmente accompagnati lo sviluppo del software necessario a far funzionare le macchine (sistemi operativi), dei programmi (applicazioni) che su tali macchine possono essere utilizzati e dei linguaggi in cui i programmi sono scritti. I primi linguaggi di programmazione di alto livello, sviluppati a partire dalla metà degli anni Cinquanta, furono il FORTRAN, orientato alle applicazioni scientifiche, e il COBOL, orientato alle applicazioni di carattere commerciale. Intorno agli anni Sessanta gli studi sull'intelligenza artificiale portarono allo sviluppo di linguaggi funzionali, costituiti essenzialmente da un sistema di definizioni di funzioni e dalle loro chiamate. Il più famoso di questi linguaggi è il LISP, ebbe poca fortuna inizialmente, riuscendo ad affermarsi solo a partire dalla fine degli anni Settanta. Le varietà degli utenti dei sistemi informatici ha però accresciuto la differenziazione fra i sistemi operativi e i linguaggi di programmazione dei computer. La necessità di poter rendere disponibile uno stesso computer a più utenti (multiutenza), in centri di ricerca, università e aziende, condusse allo sviluppo di sistemi operativi multiutente come Unix. La proliferazione degli utilizzi dei computer condusse inoltre i programmatori a richiedere e sviluppare linguaggi di programmazione più potenti e versatili: nacquero così linguaggi come il C (dalle necessità degli sviluppatori di Unix), il Pascal (linguaggio creato per scopi didattici), Ada (su direttive del Dipartimento della Difesa) ed altri. Il bisogno di scambiare dati e programmi in maniera affidabile fra i vari utilizzatori della tecnologia spingeva gli operatori verso lo sviluppo di una rete di trasmissione delle informazioni facilmente accessibile da qualsiasi parte del mondo. In particolare venne fatta richiesta dal Dipartimento della Difesa statunitense di progettare un sistema di trasmissione di dati abbastanza robusto da "sopravvivere" a un conflitto mondiale. Nacquero cosi nella prima metà degli anni Settanta, i protocolli TCP-IP, su cui è basato Internet. Lo sviluppo del mercato dei personal computer e la crescita delle loro capacità di prestazione hanno via via ridotto le differenze fra i microcomputer e i sistemi professionali (workstation). Si è verificata una convergenza delle due linee di prodotti, sia in termini di hardware che di software: sistemi operativi pensati per macchine "universitarie" (come Unix) vengono portati sui personal (per diventare Linux) e contemporaneamente sistemi monoutente (MS-DOS) evolvono verso la multiutenza e la condivisione di risorse (Microsoft Windows). Gli sviluppi dell'informatica negli anni Novanta sono principalmente dovuti al progressivo affermarsi della rete mondiale Internet e alla richiesta di sempre più numerosi servizi attraverso di essa: si sono così diffusi linguaggi pensati espressamente per la rete, come Java (orientato agli oggetti) e vari programmi per la navigazione (Netscape Navigator, Microsoft Internet Explorer). Oggi l'informatica costituisce, nei paesi maggiormente industrializzati, un tipo di infrastruttura dalla quale è impossibile prescindere per svolgere la maggior parte delle attività lavorative, dalle più comuni alle più sofisticate. Sta diventando una tecnologia fondamentale per migliorare diversi servizi pubblici, dalla sanità ai trasporti, e sta entrando di prepotenza nelle abitazioni, attraverso il controllo elettronico e l'automatizzazione di quasi tutti gli apparecchi utilizzati quotidianamente.























































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