Internet in Europa e in Italia

In Europa esisteva un progetto del 1985 denominato Cosine (Cooperation for Open Systems Interconnection in Europe) per la costituzione di una rete europea integrando realtà nazionali già esistenti. Il processo evolutivo di globalizzazione e sviluppo delle comunicazioni venne riassunto in un rapporto nel 1992, un documento importante che ha dettato le linee di comportamento per la liberalizzazione delle comunicazioni a partire dal gennaio 1998. Nell’ambito Italiano le direttive comunitarie sono state rispettate e si è visto il passaggio in fasi differenti da un unico ente di gestione delle telecomunicazioni ad una situazione aperta gestita da un numero di compagnie private e supervisionata dall’autorità governativa.

La situazione italiana

L’inizio della telematica nazionale può determinarsi con l’anno 1986, anno in cui la SIP inizio a commercializzare Videotel, un servizio telematico a struttura centralizzata al quale si accedeva tramite le normali reti telefoniche. A questo primo approccio susseguì la rete Fidonet, una struttura decentralizzata vicina al modello di Baran e fondamentalmente basato su un sistema di messaggistica. Fidonet era un’aggregazione di BBS con supporto per la tecnologia FTN, sistemi facilmente implementabili su semplici e comuni personal computer che tramite chiamate telefoniche notturne e automatizzate permettevano lo scambio dei messaggi sui nodi di riferimento. La relativa facilità con la quale era possibile implementare un nodo di questa rete si diffuse rapidamente alimentando la primordiale cultura underground nazionale. Al di fuori di Fidonet furono di particolare rilievo le esperienze di BBS come Agorà, legata al Partito Radicale, e MCLink, servizio complementare alla rivista MCmicrocomputer, entrambe localizzate a Roma. INFNet (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) fu la prima istituzione scientifica italiana a disporre di strutture telematiche già dal 1978; nel 1987 la rete era cresciuta e contava 118 nodi collegati e fu anche il primo centro di ricerca a disporre di una connessione permanente a Internet. Nel 1988 la situazione accademica italiana venne riconsiderata totalmente e venne costituito il GARR (Gruppo Armonizzazione Reti per la Ricerca), organizzazione coordinata dal Ministero della Ricerca scientifica alla quale era assegnato il compito di amministrare e sviluppare l’interconnessione tra le reti delle diverse università italiane. Gli iniziali poli della dorsale, o backbone, collegati ad alta velocità furono Milano, Bologna, Pisa, Roma e Bari ma presto la rete fu ampliata ad altre 50 centri universitari. Il primo Internet provider italiano fu Iunet nato grazie all’associazione I2U degli utenti Unix Italiani, raccordo italiano con la rete Eunet che legava esperti di Unix, matematici e informatici. Iunet è stata la prima rete Internet italiana non legata al GARR nata inizialmente senza finalità commerciali. Nel 1994 nacque a Milano Iunet SPA acquisita da Olivetti Telemedia e successivamente da Infostrada. A conclusione di questa anteprima nazionale sul mondo telematico risalta che la propria popolazione era molto variegata comprendendo semplici smanettoni domestici o ricercatori universitari, soluzioni semplici come Videotel o reti ad alta velocità con servizi molto specializzati anche se i tassi di diffusione di questi servizi era tra i più bassi in Europa.























































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